Quando arriva il momento di rifare l’impianto elettrico?

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Occorre rifare l’impianto elettrico durante i lavori di ristrutturazione e nelle case costruite almeno trent’anni fa che presentano queste situazioni:

  • il contatore salta di continuo
  • scintille che si accendono ogni volta che si attacca un apparecchio alla prese
  • odori di plastica bruciata

Occorre fare bene attenzione alla gravità della situazione, in quanto basta un piccolo inconveniente, per far scatenare degli incendi agli appartamenti con impianti elettrici vetusti. E’ anche un grosso rischio giornaliero per chi abita in questi appartamenti, che sarebbe meglio non correre.

Rifacimento impianto elettrico: cosa conoscere!

La cosa più importante, quando si decide di rifare l’impianto elettrico, è quella di non affidarsi al fai da te!

Poi occorre sapere com’è fatto un impianto elettrico, capire la differenza tra rifacimento e manutenzione, quali sono le opere reali da eseguire, il corretto iter burocratico e le professionalità necessarie, avere maggiori preventivi per poter scegliere anche in base al proprio budget senza gettarsi subito su quello più economico, sapere che non può esistere un impianto elettrico senza certificazione, e se è possibile detrarre l’impianto elettrico. Tutte domande a cui potrà rispondere il professionista.

Rifacimento o manutenzione?

Rifare l’impianto elettrico significa creare un nuovo impianto che non ha nulla più a che fare con il vecchio, pertanto saranno montati nuovi quadri elettrici, nuove dorsali, nuovi tubi, nuovi cavi, nuovi terminali, ecc. Tutte queste operazioni, ovviamente, comportano opere anche invasive per la casa. La manutenzione invece significa eseguire le operazioni necessarie a mantenere in efficienza l’impianto e realizzare tutti quegli aggiornamenti che possono comportare un parziale rinnovo dell’impianto. Rientrano pertanto nella manutenzione la sostituzione dei cavi però mediante l’utilizzo delle medesime canaline, oppure la sostituzione degli interruttori e delle placchette.

Il nuovo impianto deve avere una certificazione!

Non può esistere un nuovo impianto senza certificazione!

Nonostante sia risaputo che gli elettricisti non possono fare un impianto senza certificarlo, è bene ricordare che in circolazione ci sono anche molti elettricisti che non sono abilitati a rilasciare certificazioni e ciò nonostante, eseguono impianti non certificati.

Dichiarazione di conformità dell’impianto elettrico.

  • E’ un documento diventato obbligatorio con la legge 46/1990 e disciplinato successivamente dalla legge 37/2008.
  • Deve obbligatoriamente essere allegata alla richiesta di agibilità nel caso di costruzione di nuovo edificio o di ristrutturazione completa. In caso di solo rifacimento dell’impianto elettrico l’agibilità non devi richiederla (anche se ci sono interpretazioni diverse della legge sia negli uffici Comunali che tra tecnici).
  • Indispensabile per accedere alle detrazioni
  • L’impresa che rilascia la dichiarazione di conformità dell’impianto elettrico deve essere iscritta nel registro delle imprese o nell’albo delle imprese artigiane e inoltre deve aver ottenuto l’abilitazione specifica.
  • La dichiarazione di conformità deve essere consegnata una volta terminati i lavori di rifacimento dell’impianto elettrico e l’impresa che la rilascia ha l’obbligo di inviarla al Comune entro 30 giorni. Poi il Comune la invierà alla Camera di Commercio che ha il compito di vigilare (ed eventualmente sanzionare) in merito.

A questa dichiarazione devono essere allegati alcuni documenti:

  • progetto schematico dell’impianto (per case/appartamenti fino a 200mq di superficie può essere uno schema semplificato e senza firma del tecnico, per superfici maggiori deve essere un progetto completo che va allegato anche alla CILA che hai protocollato ad inizio lavori)
  • l’indicazione dei materiali utilizzati

una copia della visura della camera di commercio dell’impresa che ha realizzato l’impianto